Loft in una magnifica cupola affrescata del 1710.
L'appartamento è il risultato di un'opera di restauro che ha riportato al suo splendore il salone ottagonale di 60 mq. Soggiornerete sotto lo sguardo del Dio Apollo, le sue Muse e curiosi putti. Nell'unico ambiente un comodo divano, un tavolo pranzo, un letto con cabina armadio per respirare l'aria del passato. Immaginare la storia che questi muri hanno visto passare. Completano una cucina, un bagno recuperati sotto le volte ad arco di mattoni.
L'immobile è conosciuto come Palazzo Rubatti di Torricella o Palazzo Tornaforte. Costruito nella metà del XVII secolo, l'architetto dell'opera è Francesco Gallo, autore di oltre 80 edifici nel Piemonte meridionale tra cui il Santuario di Vicoforte "Magnificat".
I proprietari originali, i Rubatti, sono un'antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535 con cappella gentilizia in San Francesco.
In questo Palazzo trovano dimora Il Conte Carlo Massimiliano e la sua sposa la nobile Violante Maria De Morri, figlia dei Conti De Morri di Castelmagno.
Successivamente la nobile Barbara Violante Rubatti e il marito Marchese Della Valle Di Clavesana.
Ed infine (solo per citarne alcuni) la nobile Paola Felicita Della Valle ed il marito, il famoso Conte Saverio Bruno di Tornaforte, eroico Generale di milizia.
Qui nel 1809 il Papa Pio VII fa visita al vecchio Conte di Tornefort durante il suo viaggio, prigioniero di Napoleone.
Insomma questo salone ha visto 350 anni di storia, personaggi illustri e magnifiche feste.
E' proprio il concerto delle Muse, tema scelto dai Rubatti per decorare la volta del salone d'onore, a suggerirne l'uso.
Nel 1710 fu chiamato ad eseguire l'opera il pittore svizzero Giovan Francesco Gaggini, che stava lavorando alla Chiesa della Santa Croce a Cuneo insieme ai fratelli Pozzi, autori delle quadrature.
Clio, Euterpe, Thalia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania e Calliope, accompagnate da un carteggio di putti, osservano il Dio Apollo, isolato al centro della composizione, avvolto in un ampio panneggio, coronato di alloro, mentre con una mano saluta e con l'altra tiene la lira.
La scena annuncia l'inizio di un imminente concerto: le muse ed i putti sono pronti a suonare e cantare, gli strumenti accordati, gli spartiti aperti, mentre Apollo, direttore di orchestra, col gesto del braccio ne darà il via. La scena è ambientata in cielo, tra vaporose nubi bianco-azzurrine-gialline-rosate. Una ricca balaustra sagomata contorna l'apertura verso il cielo, mettendone in risalto l'illusivo sfondamento del soffitto, mentre lo scenografico apparato architettonico dipinto prosegue inferiormente con ampie volute, finti marmi e finestre ovali, vasi colmi di frutti, ghirlande, festoni e tralci fogliacei.
Nel salone potrete osservare un dipinto originale restaurato (olio su tela) dello stemma araldico dell'arma di alleanza Rubatti-De Morri. L'occasione è appunto il matrimonio che fu celebrato nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria del Bosco, Duomo di Cuneo, il 3 febbraio 1694, con il motto Tas Stil.
Il salone è stato recuperato e portato il più possibile all' originale dell'epoca. In centro, una quinta contiene una cabina armadio e dà riparo al letto matrimoniale.
Un divano letto, un tavolo in cristallo con sedie ed una libreria a giorno completano l'arredamento volutamente minimalista.
In altri spazi troverete una cucina completamente attrezzata con frigorifero, piano cottura ad induzione, lavastoviglie, macchinetta caffè "Nespresso". In un piccolo ripostiglio anche una comoda lavatrice.
Bagno con doccia, wc e comodo termoarredo verticale.
La Cupola si trova al terzo piano dell'edificio, senza ascensore. Le scale sono molto ampie ed accessibili.